More e lamponi come si coltivano?
Entrambe le specie hanno una caratteristica comune: quella di essere facili da coltivare. Sono rovi che nascono spontaneamente, impossibili da estirpare, continuano a riprodursi, e ogni anno ci deliziano dei loro frutti di tutti i colori. Lo sapevate che esiste anche una qualità di lampone giallo?
Sono piante perfette nel loro genere. Se ci soffermiamo ad osservarle noteremo come dalle ramificazioni principali nascono rami secondari. Sul ramo principale si potranno raccogliere fino a 4 kg di frutti per le more e 1 kg di lamponi che a rotazione matureranno nel mese di giugno e luglio. A settembre invece incominceranno a produrre le ramificazioni secondarie che l’anno successivo diventeranno le principali. Una volta che il decorso di crescita è terminato la ramificazione principale muore e si potrà tagliare il ramo alla base per far rigenerare la pianta.
Insomma le piante di more e lamponi hanno vita breve ma per loro natura si riproducono velocissimamente senza bisogno dell’intervento dell’uomo.
Noi coltiviamo tre qualità di more che maturano in tempi diversi e, oltre al classico lampone rosso, abbiamo una qualità particolare di lampone giallo. Quest’ultimo è estremamente delicato.
Però la nostra produzione di frutti minori non si esaurisce qui perché sulla collina, dove coltiviamo, si possono trovare lamponi rossi selvatici e le more di gelso. La differenza tra frutti minori coltivati e quelli selvatici sta nella dimensione e nella consistenza del frutto. I primi sono più grossi e sodi mentre i secondi sono piccoli piccoli e spugnosi. La certezza è che in entrambi i casi il gusto è assicurato.
Un consiglio per la preparazione se si vuole conservarli, sempre se si riesce resistere alla tentazione di mangiarli prima, è di prepararli con zucchero e limone per una fresca merenda oppure estratti a freddo per una gustosa bevanda. Noi, come azienda agricola, trasformiamo le more e i lamponi in nettari e confetture per poter assaporare tutto l’anno i gusti dell’estate.