I sapori genuini della terra sono merito di Madre Natura ma anche del lavoro dell’uomo.
Se andate a cercare sul dizionario il contrario di natura non lo troverete! Vi siete mai chiesti perché? La risposta sta nel suo stesso significato. La natura è spontanea, non è forzata, nasce cresce e muore secondo le sue regole.Non ha contrari perché rinasce sempre. È un ciclo continuo e, ogni anno, instancabilmente, ci regala le sue bellezze, i suoi colori, i suoi profumi, i suoi sapori e i suoi suoni.
Naturale invece è ciò che l’uomo riesce a replicare dalla natura (banalmente un semplice seme piantato che origina il frutto) e qui, si può trovare il suo contrario che è artificiale. Naturalmente si può trovare sia un’accezione positiva ma anche negativa a questa parola, tutto sta nell’uso che si fa della natura stessa.
Fare buon uso della natura per conservare i sapori genuini che essa ci regala, nel campo dell’agricoltura, significa:
- Rispettare i tempi non forzando la crescita, ed è per questo che è fondamentale il consumo di frutta e verdura di stagione. Cosa c’è di meglio di una succosa mela in autunno con il suo sapore genuino e fragrante?!;
- Dare valore al lombrico che rende fertile il terreno utilizzando solo concimazione naturale;
- Valorizzare il verde che ci circonda e non abbandonarlo!
Vantaggi:
- Niente pesticidi perché un prodotto che cresce nel suo tempo naturale non ha bisogno di forzature;
- Si guadagna in salute perché un prodotto di stagione contiene più principi attivi rispetto a quello di uno fuori stagione;
- Gustare sapori autentici.
Non a caso il nostro motto è naturalmente genuini!
Adesso è tempo di primavera e simbolicamente è la rinascita del verde, è il risveglio dal letargo degli animali, è la forza della natura che si rimpossessa della terra. Pablo Neruda scrisse: potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera.
Se volete saperne di più sulla natura dei prodotti vi rimando al prossimo articolo dove parleremo delle verdure primaverili con le caratteristiche e curiosità che le caratterizzano.
Curiosità : l’equinozio di primavera non è da sempre il 21 marzo, lo è solamente dal 1582 con la riforma del calendario Gregoriano. La data utilizzata prima di allora era il 25 marzo stabilita dal calendario Giuliano.
+ Calendario Gregoriano = Si tratta di un calendario basato sull’anno solare, cioè sul ciclo delle stagioni, composto da 12 mesi con durate diverse (da 28 a 31 giorni) per un totale di 365 o 366 giorni.